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UNIVERSITA’: NAPOLITANO FIRMA MA RESTANO CRITICITA’


(AGI) – Roma, 30 dic. – Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha oggi promulgato la legge recante “Norme in materia di organizzazione delle universita’, di personale accademico e reclutamento, nonche’ delega al Governo per incentivare la qualita’ e l’efficienza del sistema universitario”. Il Capo dello Stato ha contestualmente indirizzato una lettera al Presidente del Consiglio dei Ministri in cui si auspica che con successiva legislazione ministeriale si risolvano le “talune criticita’” riscontrate nel testo. […]
http://www.agi.it/in-primo-piano/notizie/201012301709-ipp-rt10149-riforma_universita_napolitano_firma_ma_restano_criticita

24 novembre 2010 – l’Università pubblica italiana alza la voce


Il Coordinamento dei Precari della ricerca e della docenza – Università (CPU) esprime la propria soddisfazione per le numerose e partecipatissime iniziative di protesta contro il DdL Gelmini che ieri e oggi si sono svolte in tutto il territorio nazionale, da Trieste a Messina e da Bari a Torino.
La contestazione dimostra in maniera inequivocabile l’esistenza di un’università sana e consapevole, pronta ad opporsi ad un provvedimento di smantellamento del sistema di istruzione superiore appoggiato solo dalle lobby accademiche e dai rettori della CRUI.
Ora non bisogna fermarsi! Respingiamo le inquietanti affermazioni del presidente del Senato e annunciamo fin d’ora che la protesta proseguirà pacifica e determinata anche dopo l’eventuale approvazione del provvedimento da parte della Camera dei Deputati: il nuovo passaggio al Senato non sarà un pro forma.
Affermiamo inoltre la nostra condanna per le cariche della polizia e per gli arresti durante il corteo di Roma che, contrariamente a quanto affermato da alcuni esponenti politici, non aveva alcun carattere violento. E’ inaccettabile che le proteste contro la soppressione del diritto allo studio, dal Regno Unito all’Italia, vengano tacitate dai governi europei mediante il ricorso alle forze di polizia anziché attraverso la riaffermazione di universali principi di civiltà che sembravano inattaccabili solo fino a pochi anni fa. Esprimiamo quindi la nostra solidarietà agli studenti feriti e ai due arrestati, dei quali chiediamo l’immediato rilascio.

Coordinamento dei Precari della ricerca e della docenza – Università (CPU)
https://coordinamentoprecariuniversita.wordpress.com/

24 Novembre 2010

Confusione sui 9000 e chiarimenti


Nichi Vendola qualche giorno fa ha inviato un videomessaggio a noi precari, descrivendoci come i “vari eroi del nostro tempo”, seppure ingrati:

Ascoltando attentamente le sue parole però abbiamo notato che è incappato in un errore piuttosto frequente anche in numerosi altre notizie che ci riguardano: i destinatari della video-lettera sono i precari, ma i 9000 posti da associato a cui fa riferimento sono riservati ai ricercatori a tempo indeterminato (RTI).

Alessandro Breccia, ricercatore a Pisa, ha perciò scritto a Nichi Vendola, chiarendo le implicazioni dell’emendamento Frassinetti. Ecco la sua mail:

“Cara redazione, caro Nichi Vendola,
mi chiamo Alessandro Breccia e faccio parte dell’Assemblea  Ricercatori Precari dell’Università di Pisa. L’Assemblea aderisce al  CPU (Coordinamento dei precari universitari), nato nell’assemblea  nazionale dello scorso 8 ottobre a Bologna.
Vi scrivo per ringraziarvi del pensiero, perché in questo buio  mediatico nel quale i ricercatori precari sono stati imprigionati il  video di Nichi è davvero prezioso, ma vi scrivo con sconforto perché  anche voi siete caduti nell’abbaglio che purtroppo ha caratterizzato  molti mass-media.

Il video si basa su un errore MARCHIANO: l’emendamento Frassinetti  (sul quale il PD in commissione si è astenuto) NON RIGUARDA i RICERCATORI PRECARI, NON E’ SALVAPRECARI, PREVEDEREBBE LA  PROGRESSIONE DI CARRIERA per 9000 RICERCATORI A TEMPO INDETERMINATO,  quindi NON PRECARI, PROMOSSI al ruolo di DOCENTI (ASSOCIATI).  Apprezzo la buona volontà; vi chiederei però per favore di  informarvi meglio perché QUESTO ERRORE DIVENTA UN BOOMERANG ANCHE  PER VOI: le decine di migliaia di precari (almeno 60mila nei vari  atenei italiani) che nei giorni scorsi si sono incazzate per gli  errori dei giornalisti rischiano di incazzarsi anche con Nichi  Vendola, che ha corroborato col video una falsità, ovvero che ci sia  stato un intervento a favore dei precari della ricerca.”

Ed ecco la pronta risposta di Nichi Vendola:

“Caro Alessandro, so di avere usato un termine inadeguato: l’emendamento bocciato dalla politica tremontiana, per cui nei prossimi sei anni, novemila ricercatori oggi a tempo indeterminato sarebbero diventati “docenti associati” non può essere confuso con un emendamento salva-precari.

So bene che il disegno di legge Gelmini, oltre a precarizzare strutturalmente la figura del ricercatore, non risponde in termini concreti alla necessità di miglioramento della qualità dell’offerta formativa, al diritto allo studio, al reclutamento, alla rimozione del blocco del turn-over, alla necessità di allargare democrazia e partecipazione.

So pure che non lenirebbe il disagio di quei 60.000 ricercatori precari, colonna portante del sistema formativo universitario, che ripongono le loro poche speranze sul nuovo ruolo dei ricercatori a tempo determinato istituito dalla riforma.

Mi scuso per aver anch’io semplificato e per non aver messo sufficientemente in evidenza il propagandismo di regime su una riforma epocale, il cui velo di retorica viene squarciato dall’imponente mobilitazione dei ricercatori e delle ricercatrici che con dedizione stanno disvelando i limiti strutturali di questo provvedimento legislativo il cui impianto determina il declino culturale e democratico delle università italiane.
Vi sono vicino.
Nichi Vendola”

Valentina